Santità 2 x 1

Ebbene lo confesso….fino a poco tempo fa non avrei mai aspirato a diventare Santa (mi bastava arrivare viva a fine giornata), o almeno ero talmente sicura di esserne indegna, che anche il solo pensiero sembrava un atto di superbia, tuttavia mi sono spesso domandata perchè allora il Buon Dio abbia messo sulla mia strada proprio mio marito…insomma, evidentemente, Lui su di me aveva scommesso alla grande!

In questo senso conoscere il pensiero, o meglio il sogno straordinario di Monsignor Giaquinta, mi ha colpito (ed affondato!) in pieno.

Quando in occasione del Giubileo della Misericordia che, con la comunità Pro Sanctitate di Roma abbiamo celebrato la prima domenica di settembre al Santuario del Divino Amore, ho avuto modo di conoscere la storia dei due Beati Beltrame Quattrocchi che sono stati proclamati Beati insieme, proprio per la loro storia di coppia e non solo di singoli, ho cominciato a sentire puzza di bruciato…

 

Approfondendo di più l’argomento Santi 2x1 ho poi scoperto la storia di Santi Luigi Martin e Maria Zelia Guerin, genitori di S. Teresa di Gesù Bambino, e così il bruciato è diventato un incendio…

Coniugi Beltrame Quattrocchi
Coniugi Beltrame Quattrocchi
Coniugi Martin
Coniugi Martin
Teresa di Lisieux
Teresa di Lisieux

 

Mi spiego meglio. Appurato che la Santità è una chiamata universale, che l’Amore è rivoluzione e quindi guai a starsene al cantuccio proprio, caldi caldi, aspettando che si apra la porticina, ma lanciamoci nella mischia con il coraggio del massimalismo... mi sono posta il problema-dilemma, ovvero: la storia di questi coniugi significa che ora devo anche partecipare in tandem con Luca? Che poi il Signore non lo conosce mio marito meglio di me e non lo sa che Luca poi comincia a correre per arrivare primo ed io non riesco a stargli dietro?

Insomma, i coniugi Beati e Santi insieme non è che proprio proprio fossero due coppie qualsiasi, non a caso, una delle figliole dei Martin è stata proclamata Santa (e direi che al momento le nostre figlie non possono essere le prossime candidate…..ma non poniamo limiti alla Provvidenza!). Ma la “particolarità” della scelta di “sopraelevarli” insieme mi lascia basita e mi conferma ancora di più quello in cui il Fondatore del Movimento aveva visto lungo, addirittura anticipando il Concilio Vaticano II: per diventare Santi bisogna farlo insieme, in coppia, in famiglia, in comunità, andando a recuperare fratelli per il mondo, ma insieme…il Santo Figlio Unico non ce la può fare facilmente.

Però, perchè c’è sempre un però, alla fine, nonostante io mi renda conto, oggettivamente, di quanto questi esempi siano speciali, la loro specialità l’hanno vissuta nel quotidiano, nel lavoro, nell’accudire i figli, nell’impegnasi socialmente.

Il loro esempio, per alto che sia, è la prova che ognuno la propria Santità se la gioca nel posto in cui vive e lavora, con le persone con cui è chiamato a percorrere questo pezzetto di strada. Quindi, bando alle chiacchere, per ora inutile espatriare perchè il Signore non mi chiede di fare la missionaria (almeno non in Africa) o la mistica (conoscendomi sa che non resisterei più di 5 minuti in silenzio), ma di fare la moglie e la madre!

Calandomi nella vita quotidiana, già riuscire a sopravvivere ad una giornata normale e familiare, in una città come Roma, è un gradino verso la Santità: con traffico, gente nervosa, servizi nulli. A Roma la Santità te la giochi anche solo per riuscire ad arrivare al supermercato prima che chiuda, prenotare un colloquio con i professori, pagare una bolletta. E, come se questo non bastasse, una moglie-madre aspirante Santa, o almeno che voglia evitarsi se possibile il calore infernale (noi donne sopra anta sappiamo quanto possano essere fastidiose le vampate…), dovrebbe poi portare a casa non la frustrazione di ore ed ore in mezzo alla follia, non la rabbia (facile…) contro chi ci crea ostacoli anziché semplificarci il percorso, ma quell’esempio equilibrato che riesce a spuntare da “n” esperienze negative quell’unica, anche se piccola e malaticcia, positiva per vederci dentro il piano del Signore in quella giornata, in quella vita, in quella città ed in quella famiglia.

Tornando ai nostri Beati/Santi Sposi, quindi, premesso che già il fatto che siano stati ploclamati tali in quanto coppia mi ha subito spiazzato e messo di fronte ad una dura realtà, a parte le domande banali che ogni moglie si farebbe al mio posto (tipo quei mariti sapevano dell’esistenza del cesto dei panni sporchi?!) mi sa proprio che non ho alternative: mi devo alleare con il mio! (lo so, ho già espresso il concetto, ma se lo ripeto mi abituo gradualmente all’idea…)

Scherzi a parte (ma mica troppo) spesso la vita di coppia, ed a seguire di famiglia fondata sul matrimonio, può sembrare simile ad un campo di battaglia, dove la sopravvivenza è dura e la prospettiva di pace lontana, ma fortunatamente, anche per questo, la fede ci assiste!

Ognuno di noi, all’interno del proprio percorso personale e spirituale, ha la capacità - e se ci mette la volontà anche la reale possibilità - di affrontare le difficoltà, i limiti, le storture della vita matrimoniale e familiare in un quadro generale di più ampio respiro, dove l'io si dilata per diventare noi ed il noi, proprio perché nasce da un’unione, da una forza doppia (e multipla con la gradita partecipazione dei figli) è più forte, più tenace, più solido di un piccolo io il cui riferimento si specchia solo su se stesso.

Il passaggio al noi è quello che sembra più naturale, ma indiscutibilmente per la mia storia il più difficile, l’irraggiungibile. Tuttavia, la forza di crederci e di costruirci sopra un progetto ambizioso e gioioso come la famiglia è possibile se lo libero dalle sole aspettative di Elisabetta moglie-madre e mi apro all’aiuto che mi proviene da Elisabetta in quanto figlia.

Così, infatti, sentendomi già parte di una famiglia amorevole, che sa prendersi cura di me e delle mie necessità e bisogni, io non posso che restituire quello che sento di aver ricevuto, non posso che chiedere (con la preghiera) aiuto e conforto quando non vedo il risultato che vorrei, non posso che alimentare la vita terrena che sto percorrendo con il desiderio di vita eterna che deve essere il mio obiettivo.

 

In questo momento storico in cui il matrimonio sembra passato di moda, la storia di questi coniugi è stata per me la prova rivoluzionaria che l’Amore può tutto, purchè ci si abbandoni e ci si lasci guidare….

 

Elisabetta Mariotti