Fraternità Pro Sanctitate... in Lettonia

Esiet Svēti

 

Aeroporto di Riga, si torna a casa.

Pochi giorni ma intensi e la mia prima esperienza in Lettonia mi lascia la gioia di aver conosciuto una realtà dalle possibilità antiche e nuove: la bellezza delle differenze.

Gli associati del Movimento di Riga e Daugavpils si sono incontrati ad Aglona per un ritiro spirituale ed hanno così ripreso le loro attività dopo la pausa estiva. Durante il ritiro è stato loro presentato il tema dell’anno, “Santità, la via cristiana per essere pienamente umani” e la scelta di svilupparlo  attraverso un corso di esercizi spirituali di Padre Guglielmo del 1962 “La spiritualità dell’organizzazione Pro Sanctitate”.

Uscire dai confini della propria casa, del proprio paese, della propria cultura è una preziosa esperienza di crescita, perché fa sperimentare un’apertura del cuore, non “nonostante” le differenze ma “grazie alle differenze”. E non solo, perché incontrando gli Associati della Lettonia, ho potuto accrescere la consapevolezza del valore del nostro Movimento. Un po’ come quando si parla o si imparare una lingua diversa dalla propria: si comprendono le cose e i concetti da un’altra prospettiva e così si comprendono meglio. Ma più di ogni altra cosa, ho conosciuto fratelli con i quali condividiamo lo stesso Carisma.

Siamo accomunati dalle stesse speranze e dalle stesse difficoltà.

Poco importa se espresse in una lingua diversa, anzi... in lingue diverse.

 

Sì, perché il contesto era difficilmente immaginabile: non potevo parlare in inglese perché non tutti lo conoscono e allora c’era Liliane che mi traduceva in lettone; nel frattempo qualcuno traduceva per chi parlava solo in russo e Rita comunicava con una donna vietnamita che parlava in inglese.

Questa internazionalità mi piace tantissimo! E a Riga il Movimento ha modo di viverla alla grande. Tra le tante cose di cui si occupa, si prende cura dell’animazione della Messa Internazionale celebrata in inglese e dove confluisce la comunità vietnamita e indiana, ma dove ho incontrato anche persone dall’Africa o da altri luoghi del mondo. L’animazione della messa non riguarda solo l’aspetto liturgico perché curano le relazioni e propongono iniziative di formazione per cui molti confluiscono nel nostro Centro e certamente riescono ad essere punto di riferimento per tanti.

Sarebbe molto bello e arricchente se ci fosse più dialogo e condivisione tra le diverse realtà del Movimento nel mondo, anche perché non siamo tanti… Lettonia, USA, India… Non lo dico solo perché attualmente svolgo nel Movimento un servizio di Presidenza Internazionale, lo dico perché ci credo! Decentrarci, cioè non pensare di essere il centro dell’universo, confrontarsi, aiutarsi vicendevolmente, imparare gli uni dagli altri senza sentirsi superiori o sentirsi migliori sono qualità indispensabili per chi è impegnato in un cammino di santità.

Inoltre, Riga permette di conoscere alcuni aspetti della storia del nostro tempo in maniera diretta e non attraverso il filtro dei mezzi di comunicazione, come solitamente avviene.

Ho notato la bandiera dell’Ucraina che sventolava ovunque ce n’era una della Lettonia, segno di una solidarietà per chi sta subendo una ingiustizia conosciuta; ho notato un monumento raffigurante un bambina che rappresenta tutti i bambini deportati in Siberia dagli anni 41 ai 49; ho notato l’ambasciata russa e l’ambasciata ucraina vicini sulla stessa strada e diverse testimonianze di un popolo che non vuole rimanere in silenzio; ho visto tanti segni del periodo della dominazione russa ma anche tante persone che continuano a parlare russo senza riuscire ad imparare il lettone. Mi ha colpito molto che gli abitanti dei paesi confinanti con la Russia si sentono più russi che lettoni e che in tante famiglie può capitare che un figlio si arruoli nell’esercito lettone mentre i genitori sono filo russi;  e mi ha colpito che allo scoppio della guerra in Ucraina, il governo lettone ha chiesto alla popolazione di tenere sempre pronta una valigia. Insomma, c’è un animo lettone che ricorda, soffre e fugge dal periodo della dominazione russa e c’è un animo lettone che conserva una identità ancorata al passato.

Altra testimonianza di differenze vissute pacificamente è quella della chiesa luterana e della chiesa cattolica, non solo per una vicinanza fisica degli edifici, ma per una reale stima e rispetto reciproco. Mi ha colpito probabilmente perché forse noi non siamo abituati a tanta pluralità.

Quando le differenze non spaventano diventano occasioni di crescita.

Mentre l’aereo si alza in volo, saluto la bellissima città di Riga, patria dell’Art Nouveau,  con i suoi meravigliosi parchi verdi e i colori sereni di una accoglienza che racconta tanto.

Sonia Chiavaroli

Presidente Internazionale del Movimento Pro Sanctitate