Sinodo della famiglia: work in progress

Una Chiesa che è famiglia, in cui l'altro è sempre considerato un dono e mai un 'peso', che insegna e difende i valori fondamentali: questa la Chiesa secondo Francesco. Iniziano così i lavori del XIV Sinodo generale ordinario sulla famiglia, tra attese e speranze, desiderio di crescere e confrontarsi con le nuove 'sfide' della famiglia nella società contemporanea. 

«L’amore duraturo, fedele, coscienzioso, stabile, fertile è sempre più deriso e guardato come se fosse roba dell’antichità - dice Papa Francesco nella Messa inaugurale del Sinodo - Sembrerebbe che le società più avanzate siano proprio quelle che hanno la percentuale più bassa di natalità e la percentuale più alta di aborto, di divorzio, di suicidi e di inquinamento ambientale e sociale».

Si fa il punto su una situazione da cui ripartire, iniziando proprio da quei valori che il mondo sembra avere dimenticato. Sul tavolo le questioni legate ad una scelta definitiva, la sfida della povertà e l'esclusione sociale, la sfida ecologica e quella delle migrazioni, il ruolo delle donne, l'attenzione pastorale verso le famiglie che vivono situazioni particolari.

C'è posto per la speranza? Quasi a rispondere, la presenza delle coppie invitate come uditrici, famiglie che vivono una vita ordinaria, con figli e problemi ordinari, capaci di gesti e sacrifici straordinari. Con la loro presenza testimoniano che la famiglia è 'luogo di santità evangelica' che si realizza nelle situazioni ordinarie della vita; è 'luogo del discernimento' dove si impara a comprendere il progetto di Dio sulla propria vita; è 'luogo di gratuità' in cui si impara a uscire da se stessi per accogliere l'altro, in cui si impara a perdonare e a sentirsi perdonati.

Una Chiesa che è famiglia e una famiglia che sa essere Chiesa, - ribadisce Papa Francesco all'udienza generale in Piazza S. Pietro - consapevole del momento che sta vivendo, determinata a riaffermare valori e impegno educativo. «Una Chiesa che educa all’amore autentico, capace di togliere dalla solitudine, senza dimenticare la sua missione di buon samaritano dell’umanità ferita». Una famiglia che, in un contesto sociale formalizzato e 'disidratato', «introduce al bisogno dei legami di fedeltà, sincerità, fiducia, cooperazione, rispetto; incoraggia a progettare un mondo abitabile e a credere nei rapporti di fiducia, anche in condizioni difficili». Anche se poco valorizzata e molto osteggiata, la famiglia 'è una delle reti più importanti per la missione di Pietro e della Chiesa', è realtà libera e liberante, che scioglie dalle catene della solitudine e dell'indifferenza, è luogo da cui «Gesù ricomincia il suo passaggio fra gli esseri umani per persuaderli che Dio non li ha dimenticati».  

Vittoria Terenzi