La santità è un cammino che investe tutte le dimensioni interiori, relazionali e spirituali dell’animo umano. Il santo è un uomo vero, perché il suo cuore è abitato dal divino, ma il suo volto è profondamente umano. La nostra vita spirituale quindi non può mai prescindere da un impegno concreto a curare, con molta attenzione, la nostra umanità.
Ogni uomo, nel suo essere persona dotata di potenzialità e bisogni, realizza pienamente se stesso quando riesce ad esprimere al meglio la ricchezza e la bellezza dei suoi doni. E quando ogni dote personale è orientata al bene, all’amore verso gli altri e verso Dio, al desiderio di aprirsi ad una vita che trabocca nell’Eternità, allora l’uomo sta camminando verso la santità. Non c’è nulla, di autenticamente umano, che non possa diventare un ponte per avvicinarsi a Dio: ecco perché diventare santi significa essere pienamente uomini.
D’altra parte se guardiamo a Gesù e scrutiamo la sua persona, così come ce la raccontano i Vangeli, scopriamo in lui lineamenti interiori profondamente umani: la sua affabilità, gentilezza, fortezza, il suo equilibrio, il suo parlare libero e schietto, il suo essere coraggioso, generoso, onesto e paziente...
Il santo, chiamato ad imitare in tutto Cristo Gesù, vero Dio e vero Uomo, è come Lui, un uomo vero “Un uomo che aderisce alla volontà di Dio a livello di pensiero, di volontà, di cuore, di vita …” (Guglielmo Giaquinta)
Pensiero, volontà, cuore, sono tutte facoltà umane “chiamate” ad armonizzarsi con la volontà divina. E quando l’uomo apre il cuore all’accoglienza dei disegni di Dio, lo Spirito, piano piano, ridisegna il suo volto rendendolo “perfettamente” umano, riportandolo a quella perfezione primordiale di fronte alla quale il suo Creatore riconobbe una “cosa molto buona”.