Di ritorno da Firenze: fedeltà alla storia e orizzonti nuovi

Giovedì scorso, mi trovavo in una sala di Palazzo Vecchio. Ero in attesa di una conferenza su Giorgio La Pira e ripensavo alla esperienza fatta durante la mattinata: avevamo avuto un incontro di matrice ecumenica, con rappresentanti della Chiesa valdese e degli ortodossi russi, il rabbino  della comunità  ebraica e l'Imam di Firenze. E' stato bello ascoltare le loro voci che chiedevano all’unisono di rafforzare il dialogo. 

Poi, ripercorrendo la vita di Giorgio La Pira e la sua meravigliosa esperienza, ho ritrovato i fili conduttori del Convegno di Firenze: uscire da se stessi per incontrare i poveri, i disoccupati, i senza tetto e portare loro non solo ciò di cui hanno un bisogno materiale, ma anche Gesù. 

Così ho sentito forte l'esigenza di ripetere la preghiera che ci ha insegnato il nostro Fondatore: ogni uomo è mio fratello.....la ripeto, in questi giorni, senza stancarmi mai.

Venerdì ero sul treno Firenze – Roma. Tornavo a casa portando con me la ricchezza di questa splendida esperienza di Chiesa che ha chiuso i battenti con lo scambio della pace tra tutti i delegati, ma soprattutto con lo scambio di un impegno che ciascuno porta nei luoghi dove vie, opera e spera.

Il card. Bagnasco ci ha salutato come un Padre saluta i propri figli...con questo sguardo: l'abbraccio di un pastore verso i delegati che rappresentano  tutte le comunità  della Chiesa Italiana, in cammino in un percorso sinodale che continua nell'anno santo della misericordia. Torniamo rafforzati dalla la grande certezza dell'amore di Dio, assolutamente  fedele all'umanità  e dalla Sua tenerezza che consola e rigenera a nuova vita.

Il cammino sinodale chiede relazione, incontro, un essere più che fare....è  questo il mandato.

Le cinque vie, le cui relazioni vanno meditate come dono dello Spirito Santo, indicano una Chiesa sempre più missionaria, sempre più aperta e protesa verso le periferie reali ed esistenziali.

Un pensiero a Maria, Madre della Fiducia, perché accompagni il cammino di tutta la Chiesa e in modo particolare, quello dei membri del Movimento Pro Sanctitate, nel servizio umile e generoso, nella fedeltà al dono del Carisma ricevuto.

 Loretta Angelini