Anche per noi sarà veramente natale

E' necessario che ci accostiamo al mistero del Natale con l'amore, con il cuore della Madonna. Gesù Bambino parlerà allora a noi, così come con il suo sguardo parlava a lei.

 

Come hanno vissuto il Natale i poveri pastori? Che cosa volete che ne sapessero loro di teologia, del pensiero teologico riguardo l'incarnazione!

Sapevano semplicemente che l'angelo aveva detto che la speranza era stata ormai realizzata, che un bimbo era nato.

Quei poveri pastori hanno preso allora, nella loro ignoranza e nel loro grande amore, quello che avevano: un po' di ricotta, un po' di formaggio, un po' di latte e lo hanno portato in quella grotta, alla Madonna, a San Giuseppe e al bambino appena nato.

Lo avranno contemplato non con tanta teologia, ma con tanto amore, con tanta tenerezza; ed è presumibile che la Madonna abbia dato loro questo bimbo affinché lo baciassero, lo toccassero. […]

È inutile che noi continuiamo a imbottirci il cervello di idee, di concetti, di sofismi, di problemi, di teorie, di dialettica. È il cuore che dobbiamo cambiare, per riuscire ad accostarci al Signore come ci si sono accostati la Madonna, San Giuseppe, i pastori…

Quando amiamo il Signore, ci amiamo tra noi.  Finché tra noi non riusciamo a creare questo glutine profondo di amore, che sa superare qualsiasi differenza di idee e tutto accomuna, finché non riusciremo a togliere dal profondo della nostra anima quegli strascichi di incomprensione, di divisione, di difficoltà che ci separano…. potremmo dire mille e mille volte che siamo fratelli, che siamo sorelle, ma in realtà le nostre saranno tutte e solo parole.

Torniamo alla culla di Gesù, accanto a lui, nella povertà, nella umiltà di pensiero ma nella ricchezza dell'amore. Tra noi torniamo ad un profondo amore, sentiamoci famiglia, sentiamoci più buoni, vogliamo bene al Signore, vogliamoci più bene tra noi e allora anche per noi sarà veramente Natale!

 

Guglielmo Giaquinta, 25 dicembre 1974