Gioia dell'incontro con Dio nel Silenzio

 

Ci fu un vento impetuoso e gagliardo

da spaccare i monti e spezzare le rocce

davanti al Signore, ma il Signore non era nel vento.

Dopo il vento, un terremoto,

ma il Signore non era nel terremoto.

Dopo il terremoto, un fuoco,

ma il Signore non era nel fuoco.

Dopo il fuoco, il sussurro di una brezza leggera.

Ed ecco, venne a lui una voce che gli diceva:

"Che cosa fai qui, Elia?". 

1Re 19, 11 - 13

La vita interiore e la preghiera non sono realtà che si improvvisano; esse presuppongono un lungo e paziente lavoro di educazione e di collaborazione dell’intelletto, del cuore, della volontà, delle passioni, della memoria, della fantasia, dei sensi.

Le più profonde intuizioni interiori, i momenti di maggiore intimità e fusione con il Signore sono sempre maturati in un clima di quiete e di pace. E perché possiamo penetrate più a fondo il valore e il significato del raccoglimento, riportiamoci alla esperienza di Gesù, della Vergine, della vita dei Santi e della Chiesa. Non riesco ad immaginare la vita di Nazareth, dove Gesù, Maria e Giuseppe consumavano la loro esperienza di intimità con Dio, in modo dissipato; credo che la loro giornata trascorresse nel lavoro silenzioso e nella preghiera. Le parole della Madonna che il Vangelo ci tramanda sono pochissime: il dialogo con l’Angelo, ridotto all’essenziale ‑ l’atteggiamento di fede non richiede lunghe discussioni ‑ il Magnificat, le battute scambiate con Gesù al Tempio, il suo intervento alle nozze di Cana, poi il silenzio. Di Giuseppe nulla.

L’esperienza di silenzio di Gesù non è meno intensa: quaranta giorni di solitudine e di preghiera preparano la vita pubblica; durante i tre anni di predicazione abbiamo visto che spesso passa le notti in preghiera, in luoghi isolati e sulla montagna, «andiamo in un luogo appartato», dice ai suoi discepoli e prepara ogni evento importante nella preghiera e nella solitudine (ricordiamo l’istituzione dell’Eucaristia, la notte del Getsemani, dell’agonia e della croce). Se poi riandiamo alla definizione del silenzio data prima, cioè vuoto interiore da ciò che può impedire l’unione con Dio, non abbiamo espressioni per definire il silenzio dell’anima di Cristo, la sua completa e profonda unione con il Padre!

Guglielmo Giaquinta, La Preghiera