I vostri nomi sono scritti in cielo

Lc 10, 17-24

 

Basterebbe fermarsi a riflettere sui 72 discepoli. All’inizio del capito 10 Gesù designa 72 discepoli e” li invia a due a due davanti a se in ogni città e luogo dove stava per recarsi”. Quindi i  72 sono discepoli chiamati e inviati come precursori di Gesù per una missione vicina, non lontana, nei villaggi e città vicine.

Noi siamo i 72 di oggi,  popolo a Lui vicino, che in qualche modo lo ha conosciuto e che è stato inviato. Chi incontra Gesù non può fare a meno di annunciarlo, il discepolo diventa missionario. Gesù non manda solo i 12 apostoli, ma ciascuno cristiano, i cosiddetti laici! Questi discepoli devono pregare- guarire i malati – portare la pace di Cristo – annunciare che il Regno di Dio è vicino con la certezza che Gesù dice a loro e a ciascuno di noi: “Chi ascolta voi, ascolta me, chi disprezza voi disprezza me. E chi disprezza me disprezza colui che mi ha mandato” Prima considerazione: noi cristiani sentiamo l’esigenza di essere discepoli missionari? Cosa ci manca per esserlo? Cosa facciamo già? Preghiamo, portiamo la pace, annunciamo? Oppure additiamo chi non conosce Gesù? Gli stiamo alla larga giudicandoli? Al versetto 17 si dice che i “discepoli tornarono pieni di gioia” perché hanno avuto successo:” Anche i demoni si sottomettono a noi nel tuo nome” . Ed egli disse,loro: Mentre voi annunciavate io vedevo satana cadere,perdere, arretrare. Questo cosa  significa? Quando la Parola si fa avanti, quando si annuncia, il male arretra.  Satana cade, camminiamo sopra gli scorpioni e i serpenti simboli del male…li schiacciamo. Possiamo avere la tentazione di dire ma noi mica possiamo sottomettere i demoni? No! Ma possiamo sconfiggere il male facendo il bene, possiamo alimentare, favorire le opere buone…”perché gli altri vedano le vostre opere buone e glorifichino Dio”  Il male si sconfigge con le piccole cose, con i piccoli gesti di ogni giorno, con il lavoro onesto, con l’essere padri e madri responsabili, con l’ impegno dove il servizio è umile, generoso mai arrogante e chiuso… “Nulla potrà danneggiarvi” . Che bella notizia. Nulla, nessuno. Nulla, se siamo con Lui, potrà danneggiarci…  e “Tutto posso in Colui che mi da forza” . I discepoli tornano pieni di gioia, traboccanti di gioia, e Gesù esclama: “ RALLEGRATEVI”, stesso termine usato all’inizio di questo vangelo dall’Angelo a Maria, l’annuncio di salvezza inizia con questa parola: “Rallegrati Maria”. Perché i discepoli devono rallegrarsi? Perché appartengono a Dio, non sono solo 72 chiamati , sono persone con il nome scritto nel Cuore di Dio. Ogni volto, ogni nome è inciso nel suo cuore, siamo figli amati, conosciuti guidati, perdonati. Siamo figli unici anche se siamo tanti. E continua la gioia dei discepoli ma anche la gioia di Gesù che esultò nello Spirito Santo : c’è la Trinità in questo brano: “Ti rendo lode o Padre”. La preghiera di lode è presente in Gesù,  ma noi chiesa in cammino lodiamo mai il Signore?  Sempre a chiedere ma ,quando impareremo a dire: Grazie? Ti rendo lode perché i piccoli hanno accolto l’annuncio. Chi sono i piccoli? Coloro che hanno bisogno di qualcuno che li accudisca e riconoscono che Dio può farlo, coloro che vogliono imparare le cose di Dio, coloro che si fidano perché da soli non possono andare da nessuna parte, coloro che quando litigano non possono stare più di cinque minuti e poi fanno pace…anche con Dio .

 

Siamo chiamati a vivere lo stesso legame che ha Gesù con il Padre, intenso, unico, pieno di fiducia … e lo possiamo avere solo se diventiamo come i piccoli…” le hai rivelate ai piccoli…” “tutto è stato dato a me dal Padre mio e nessuno sa chi è il Figlio se non il Padre, ne chi è il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio vorrà rivelarlo”

 

 

Rivoltosi in disparte ai discepoli disse: Gesù ha esigenza di stare in disparte con noi…”Venite in disparte e riposatevi un po’” , per comunicarci delle cose, per rivelarcele ha bisogno che gli diamo un tempo e uno spazio…. Come parla se noi facciamo rumore… quante messe senza incontro… quante preghiere senza preghiera? Gioia per i discepoli perché tornano con successo dalla loro missione, gioia perché i nomi sono scritti in cielo, gioia perché se diventano piccoli conosceranno il Padre, gioia perché sono...” BEATI” perché vedono e ascoltano il Maestro, il Signore, il Pastore, la Guida ecc. “Beati noi che pur non avendo visto… crediamo”.

Maria Francesca Ragusa