Gesù chiama, ha scelto la compagnia degli uomini

Lc 5,1-11

 Nel Vangelo di Luca il nostro Gesù non sta mai fermo: Nazareth, Cafarnao e adesso sul lago di Gennesareth. In questo cammino Gesù è sempre in compagnia del Padre che prega nelle ore della notte il quale lo manda e lo sostiene. Il capitolo 4 si conclude con queste parole: “E’ necessario che io annunci la buona notizia del regno di Dio alle altre città: per questo sono stato mandato”.

 

Gesù continua ad insegnare “con autorità”, con quella fermezza che possiede soltanto chi dice la verità, di chi è convinto di quello che fa e non ha paura di nulla, neanche della morte. “Ecco io vengo per fare la tua volontà” costi quel che costi, a qualsiasi prezzo.

C’è una folla che lo ascolta, “fa ressa attorno a lui”. Gesù parla al popolo ma parla anche a ciascuno di noi, questa folla è più attenta rispetto agli scribi e ai farisei. La folla ascolta, gli scribi e i farisei mormorano! Gesù anche se parla a tanta gente è attento a tutto e vede due barche con i pescatori che non ascoltano, intenti nel loro , terribile, faticoso quotidiano, “non avevano preso nulla”! Cosa  poteva importare loro di  uno che parlava mentre loro non sapevano cosa portare a casa? Questo capita anche a noi…. Gesù può parlare a messa, agli incontri… ma che ne sa della mia vita?

La quotidianità, la barca diventa la cattedra d i Gesù. La folla era attenta, i pescatori no e così li coinvolge, li fa partecipi come se Gesù avesse bisogno di loro e non il contrario. E dalla folla Gesù sposta  lo sguardo su Simone. ” Prendi il largo e gettate le reti per la pesca”  Un falegname vuole dare consigli a un pescatore? Ma non si pesca di giorno?  Simone è stanco, deluso, amareggiato! “Abbiamo faticato tutta la notte e non abbiamo preso nulla”.  Possiamo chiederci: ci sentiamo più dalla parte della folla che ascolta ma non sappiamo se poi si sono lasciati trasformare il cuore? O ci sentiamo dalla parte di  Simone chiamati per nome, interpellati nella nostra quotidianità, nel nostro lavoro, nelle nostre notti di solitudine, quando ci sembra di aver fallito, di non aver concluso niente di buono? Gesù ci raggiunge lì  e ci invita a  “Prendere il largo” , e come se ci volesse dire:  scostati dalla tua visione ristretta della vita, fidati di me, getta le reti sulla mia Parola. Scegli la compagnia di Cristo nella tua vita. Io ci sono, ti guido… fammi entrare nei tuoi progetti e anche nelle tue delusioni… io sono la Via, sono l’Eterno guaritore, sono la Vita… non guardare solo al tuo piccolo orizzonte, c’è un di più! Lo hai considerato il Cielo? Non ripiegarti su te stesso… la vita è oltre e di più! “E Simone sussurra: “Sulla tua parola getterò le reti”  Mi fido di te anche se umanamente nulla mi comunica che possa andare bene. Quando c’è fiducia in Dio cambia la vita, la notte è stellata e ci sono le sorprese di Dio e le sue carezze. .. le sue esagerazioni: Una barca non è bastata per contenere il pesce… hanno dovuto chiamare l’altra barca. Se si sta dalla parte di Dio ne traggono beneficio anche gli altri. Pensiamo ai santi … quanto bene attorno a loro, quanto aiuto hanno dato.  La fiducia in Dio, la sua vicinanza fa scoprire la miseria di Pietro che esclama:”Allontanati da me che sono peccatore”.  Ma non si può chiedere a Dio questo, il nostro Dio è venuto per i malati, per i peccatori, mangia e beve con loro… è l’amico di Matteo l’esattore, di Zaccheo il disonesto, dell’adultera… lui allontana il peccato, lo condanna ma abbraccia il peccatore… gli da nuove possibilità, gli propone cammini, orizzonti nuovi, inesplorati, consegna le chiavi del Regno e fa entrare in Paradiso … non a caso il primo che lo attraversa è un ladrone!  Appena noi diciamo allontanati ..lui abbraccia, si sporca le mani con i peccatori e dilata il cuore… li ama! E meno male che non si allontana, come faremo senza di Lui: siamo polvere, miseria, cenere ma con Lui siamo figli, preziosi ai suoi occhi, siamo eterni!

Se si scopre la misericordia di Dio, se se ne fa esperienza lo stupore ci invade come per Simone e gli altri! Ma noi siamo ancora capaci di stupirci? Della Parola così bella che ci raggiunge? Dell’Eucaristia che è Dio che viene in noi, delle piccoli grandi cose che ci succedono? Lo stupore dovrebbe accompagnare la vita del cristiano , stupore perché si è amati, perdonati, perché viviamo, perché abbiamo delle persone che ci vogliono bene, perché c’è una comunità che ci accoglie, perché abbiamo tanti motivi da scoprire per essere grati… stupiti… innamorati di Dio e della vita.

Gesù disse a Simone: “NON TEMERE”! Questa parola nella Bibbia è scritta 365 volte come i giorni dell’anno che ci accompagnano, Non temere Mosè, Maria, Giuseppe, Pietro…. Non temere ( ciascuno può mettere il suo nome).  Non temere … perché  tutto è grazia, non temere perché” le sofferenze del momento presente non sono paragonabili alla gioia futura”, non temere perché “Sono con te tutti i giorni”, Non temere “i tuoi peccati sono perdonati”, non temere neanche la morte perché io l’ho vinta …. Sono Resurrezione… “oggi sarai con me in Paradiso” . “Non temere d’ora in poi sarai pescatore di uomini” . Nel momento in cui si incontra Cristo inizia una nuova vita… non può essere tutto uguale. Prima pescavi pesci che morivano, adesso pescherai uomini morti alla fede e li riporterai in vita…la vita bella, nuova, vera quella che vale la pena di essere vissuta, quella che crede che vivremo e non moriremo più!!!

“Lasciarono tutto e lo seguirono” Questa è la vocazione di Simone che ancora si ripete nel corso della storia e ancora ci sono persone che lasciano tutto per seguire Gesù…. Ma ogni cristiano è chiamato a lasciare qualcosa per seguirlo… per metterlo al primo posto, Cosa devo lasciare per seguirlo? L’orgoglio, l’egoismo... Perché per seguirlo ci vuole l’amore per il prossimo… se no è una fede sterile, è un seguire dei riti; la fede ha a che fare con  la relazione con gli altri! 

 PRENDI IL LARGO…

con il coraggio della verità

con la forza degli umili

con la creatività dell’Amore

con la spontaneità dei semplici

con la certezza della fede

con il sorriso della speranza

con la gioia della gratuità

 

PRENDI IL LARGO…

con il massimo della donazione

con la compagnia delle Stelle

con il desiderio di fraternità

con la delicatezza dei puri di cuore

con la contentezza dei piccoli

con la generosità dei Santi

con la testimonianza dei miti

 

PRENDI IL LARGO…

con il sorriso dei misericordiosi

con la forza degli operatori di pace

con il desiderio del “di più”

con la bellezza dei poveri

con lo stupore dei redenti

con la ricerca della comunione

con il desiderio di testimoniare con la vita.

 

 

Maria Francesca Ragusa