Come viviamo i sacramenti in famiglia

Spesso, soprattutto ultimamente lo confesso, mi sono fermata a riflettere sul valore che diamo ai Sacramenti, se davvero ci rendiamo conto del dono immenso che rappresentano per noi e se, soprattutto, riusciamo a trasmettere ai nostri figli, nei fatti più che nelle parole, cosa possono significare per loro, che incredibile risorsa infinita siano per la loro vita, per la loro gioia reale, terrena e, speriamo, soprattutto eterna!

Il Signore, allora, ci mette del Suo e prova continuamente a seminare nel mio cuore la speranza, da cui nasce la consapevolezza che, anche se i miei occhi sono spesso offuscati, la Luce, quando voglio vederla, mi acceca ed annulla ogni tenebra che possa aver albergato dentro il mio animo inquieto.

I messaggi mi arrivano nei modi più disparati, ancora non tramite chat, ma attraverso le parole delle persone che incontro, le loro esperienze di vita, lo sguardo più attento della natura che mi circonda, l’ascolto più intimo dello Spirito che mi parla attraverso la preghiera.

E così mi sorprendo a sentire la Sua risposta, ad esempio, nelle parole di un padre che ha scelto il Battesimo per il proprio figlio (scelta, ohimè, non più così scontata!) e che, di fronte alla domanda del perché lo abbia deciso, mi risponde che è un modo per regalare al proprio figlio l’eternità a costo zero!

Considerando che la catechista (indegna…) dovrei essere io, decido di copiarmi la frase e riutilizzarla in futuro, perché mi sconvolge la semplicità con cui sia possibile professare la fede nella naturalezza, nel suo valore intrinseco aldilà di ogni schema e sovrastruttura.

La fede ci apre all’eternità, al ricongiungimento con il nostro Padre con la P maiuscola che ci ama come neanche il nostro ego più sfrenato riuscirebbe lontanamente a compararsi, che ci ama nonostante noi e quindi, mi dico, come non scegliere un Sacramento quale il battesimo per avere la prospettiva, e parliamo solo di prospettiva ma non è certo poco, di un’eternità così!

Ci sono scelte di scuole internazionali, pannolini ultraecologici, strumenti supertecnologici che potranno mai equiparare il dono di una vita eterna?

Ma poiché io sono capa tosta, praticamente la peggior nemica del buon senso, eccomi, a distanza di poco tempo, arrivare un altro strepitoso messaggio sul Sacramento con cui Dio ci ha donato il proprio figlio, l’Eucarestia, in particolare la Prima Eucarestia di due fratellini figli di amici cari.

In questo mondo in cui si appare prima di essere, in cui ogni evento, anche religioso ed intimo, diventa una forma di esibizionismo, ecco che questa famiglia mi insegna il rispetto per il Sacramento e lo vive nella più totale intimità, Messa e poi a casa. Una famiglia non eccessivamente vicina alla vita della Chiesa, non praticante rigorosa, ma che ha saputo distinguere il Sacramento dal resto, dall’attesa dell’ultimo telefonino, dall’acconciatura alla moda e dal vestito griffato.

Una famigla che ha festeggiato Gesù, ha scelto di festeggiare solo con Lui.

Sicuramente coraggiosi, io non sarei riuscita, ma che hanno così distinto il Dono più grande dagli altri doni, belli e piacevoli, ma altro rispetto al primo appuntamento con Lui.

Che poi festeggiare non è certo sbagliato. Contrariamente a chi vuole vederci solo con occhi grigi, noi cristiani (e mi ci metto pure io) amiamo divertirci, festeggiare, gioire insieme.

La gioia non è un sentimento di cui siamo stati privati, né di cui intendiamo privarci anzi!

Per chi come me vive il cammino di fede nel Movimento Pro Sancitate, non c’è gioia maggiore della fraternità, della condivisione. Perché ci si salva insieme, Tutti Santi, Tutti Fratelli!

Ma il primo Fratello, quello che è venuto a consegnarci il duplicato delle chiavi di casa che avevamo perso, quanto è parte della nostra gioia quotidiana?

Che dire di fronte a questi due esempi di trasmissione dei Sacramenti in famiglia? 

Il Cammino è ancora lungo e tortuoso, ma il Signore, nella Sua estrema pazienza, mi rincuora e mi apre gli occhi ogni giorno, colmandomi di gratitudine per questi fratelli coraggiosi e saggi che mi hanno insegnato il rispetto per dei Doni che non smettono mai di stupirmi per la loro infinita capacità di riempire d’Amore il mio piccolo cuore umano…

Elisabetta Mariotti