GSU 2016 a Catania. Contro la globalizzazione dell indifferenza.

Già da alcuni anni il Movimento Pro Sanctitate promuove a Catania incontri culturali. In queste iniziative la parola "cultura" è intesa come consapevolezza, volontà di conoscere la realtà, apertura della mente e visione nuova delle cose di sempre.  

L' evento di quest'anno ci riempie di particolare orgoglio. Non solo perché padre Giulio Albanese è un personaggio di spicco (missionario comboniano e giornalista, porta con sè 11 premi giornalistici, 4 premi letterari, e il titolo di Grande Ufficiale della Repubblica Italiana per meriti giornalistici nel Sud del mondo, conferitogli da Carlo Azeglio Ciampi), ma soprattutto perché è un testimone.

Uno di quelli che riaccendono la speranza in un mondo perso e ingiusto. Uno di quelli che fanno accompagnare i fatti alle parole.

E' per questo che la conferenza organizzata nella Sede di S. Nicolò al Borgo per l' 8 Novembre, si inserisce nelle iniziative della Giornata della Santificazione Universale che per il 2016 ha come tema: "Nel Deserto Semi di Speranza".

 

Padre Giulio Albanese ne ha visti tanti di "deserti" e nello stesso tempo ha riconosciuto in essi i "semi di speranza".  

L'8 novembre ci presenterà il suo ultimo libro Vittime e Carnefici nel nome di Dio

Padre Giulio Albanese ha vissuto per diversi anni in Africa. Di fronte agli abomini perpetrati nelle zone «calde» del pianeta, e alla testimonianza dei martiri del nostro tempo e delle loro comunità, ha sentito l'urgenza di scrivere questo libro, che denuncia come la fede possa essere distorta a fini ideologici, politici ed economici, per ottenere i quali si uccide, o si creano le condizioni per farlo, nel nome di un dio minuscolo e d'interessi faziosi. Succedono cose terribili nel nostro pianeta e la maggior parte delle persone non ne sa nulla.... guerre, dittature, persecuzioni, migrazioni. La religione usata come strumento di odio e divisione nelle periferie del mondo. 

Basta scorrere il dossier di "Famiglia Cristiana" del 9 Gennaio 2015: DALL'ISIS A BOKO HARAM: LA CULTURA DI MORTE CHE ARRUOLA I BAMBINI, per capire come, in quello che accade in Nigeria, le religioni non c’entrano perché l’unico interesse è mettere le mani sulle rendite petrolifere.

«I massacri di Boko Haram in Nigeria hanno ragioni ben più complesse della semplice diffusione del fondamentalismo islamico». Padre Giulio Albanese mette in guardia dal considerare ogni avvenimento come frutto di una Jihad globale contro gli interessi occidentali e spiega:“«L’obiettivo di Boko Haram è quello di destabilizzare l’intera nazione, strumentalizzando la religione a fini eversivi».

Quanto abbiamo da capire, da conoscere, da sfatare! 

Contro la «globalizzazione dell'indifferenza» vogliamo ascoltare le parole di un sacerdote e missionario che racconta in presa diretta dai luoghi del conflitto. È soprattutto che ci aiuti a superare quei "luoghi comuni", frutto di ignoranza e piccolezza d'animo, che portano a giudicare situazioni drammatiche come le "migrazioni" solo dalla prospettiva del proprio ego e delle proprie comodità.

 

Sonia Chiavaroli