Signore, donaci dei santi

Signore, donaci dei santi!

Così il Servo di Dio Guglielmo Giaquinta aveva intitolato una delle sue preghiere, e chissà quante volte così aveva pregato intimamente, per esprimere la passione più grande che vibrava nel profondo del suo cuore, l’utopia dei santi.

E noi, quasi a fargli eco, vogliamo ripetere: Signore, donaci padre Guglielmo santo!

 È un evento straordinario quello che ci ha visti riuniti attorno a lui, nella chiesa dove ha mosso i primi passi del suo ministero sacerdotale e dove ha iniziato a spargere il seme Pro Sanctitate.

È come se fosse tornato a casa sua, nella casa che lo stava aspettando … e forse solo ora, dopo tanti anni, ci accorgiamo che noi, come figli, glielo dovevamo!

Glielo dovevamo, per dargli il riconoscimento che merita, per stringerci attorno a lui più da vicino, per confidargli tutti i nostri bisogni e i nostri desideri come a un intercessore che può e vuole ascoltarci.  

Il nostro è stato un omaggio commosso che abbiamo desiderato rendere alla sua persona e alla sua vita spesa per gli altri, ma anche un inno di ringraziamento che abbiamo innalzato al Buon Dio, che tutto ha preordinato per il bene e per la testimonianza del bene, e insieme un segno di gratitudine che porgiamo di cuore a tutte le persone che hanno contribuito a realizzare questo evento con la loro competenza e la loro benevolenza.

Lo abbiamo fatto con l’esecuzione dell’Oratorio Sacro: quale espressione migliore del canto e della musica per esprimere i nostri sentimenti? E con la celebrazione dell’Eucaristia, la forma più alta di rendimento di grazie per i credenti in Cristo, che si è conclusa con la benedizione della salma del Servo di Dio per la sua “nuova sepoltura”. E restando in gioiosa preghiera, fino a tardi, durante la Veglia per la Santificazione Universale, perché la nostra fede irrobustita dalla grazia possa diventare sempre più annuncio ai fratelli.

Signore, donaci dei santi! Signore, donaci padre Guglielmo santo!

 

                             

Marialuisa Pugliese