Ma perché il mondo perseguita i cristiani?

Stefano è stato il primo martire. La sua amicizia con Gesù era così forte da renderlo disposto a offrire la sua vita per Lui. Stefano è stato il primo di tanti uomini e tante donne che lungo i secoli hanno espresso con estremo coraggio la loro fede. Oggi il tema del martirio sembra fuori moda, ma non è così. Ce lo ricorda Papa Francesco...

La gioia del Natale riempie anche oggi i nostri cuori, mentre la liturgia ci fa celebrare il martirio di santo Stefano, il primo martire, invitandoci a raccogliere la testimonianza che con il suo sacrificio egli ci ha lasciato. È la testimonianza gloriosa propria del martirio cristiano, patito per amore di Gesù Cristo; martirio che continua ad essere presente nella storia della Chiesa, da Stefano fino ai nostri giorni. [...]

Ma perché il mondo perseguita i cristiani? Il mondo odia i cristiani per la stessa ragione per cui ha odiato Gesù, perché Lui ha portato la luce di Dio e il mondo preferisce le tenebre per nascondere le sue opere malvage. [...]

Il protomartire Stefano, pieno di Spirito Santo, venne lapidato perché confessò la sua fede in Gesù Cristo, Figlio di Dio. L’Unigenito che viene nel mondo invita ogni credente a scegliere la via della luce e della vita. È questo il significato della sua venuta tra noi. Amando il Signore e obbedendo alla sua voce, il diacono Stefano ha scelto Cristo, Vita e Luce per ogni uomo. Scegliendo la verità, egli è diventato nello stesso tempo vittima del mistero dell’iniquità presente nel mondo. Ma in Cristo, Stefano ha vinto!

Anche oggi la Chiesa, per rendere testimonianza alla luce e alla verità, sperimenta in diversi luoghi dure persecuzioni, fino alla suprema prova del martirio. Quanti nostri fratelli e sorelle nella fede subiscono soprusi, violenze e sono odiati a causa di Gesù! [...] Oggi vogliamo pensare a loro che soffrono persecuzione, ed essere vicini a loro con il nostro affetto, la nostra preghiera e anche il nostro pianto. Ieri, giorno di Natale, i cristiani perseguitati nell’Iraq hanno celebrato il Natale nella loro cattedrale distrutta: è un esempio di fedeltà al Vangelo. Nonostante le prove e i pericoli, essi testimoniano con coraggio la loro appartenenza a Cristo e vivono il Vangelo impegnandosi a favore degli ultimi, dei più trascurati, facendo del bene a tutti senza distinzione; testimoniano così la carità nella verità.

Nel fare spazio dentro il nostro cuore al Figlio di Dio che si dona a noi nel Natale, rinnoviamo la gioiosa e coraggiosa volontà di seguirlo fedelmente come unica guida, perseverando nel vivere secondo la mentalità evangelica e rifiutando la mentalità dei dominatori di questo mondo. [...]

Papa Francesco - 26 dicembre 2016

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