Una comunità di pietre vive a Salerno

Il centro operativo di Salerno, raccogliendo l’invito della direzione nazionale, ha intrapreso un cammino di consolidamento e crescita della realtà locale attraverso una serie di esperienze mensili che abbiamo definito di relax spirituale.

 

Domenica 22 gennaio,si è svolto così il primo dei cinque incontri sul tema Costruire una comunità di pietre vive. Siamo stati insieme dal mattino alla sera, recuperando anche la gioia dello stare insieme e dei momenti autentici di condivisione e fraternità guidati dalla cara sorella Teresa Carboni.

 

Gli associati salernitani negli ultimi anni hanno profuso un grande impegno a trovare per i fratelli una dimora per Dio ma probabilmente in questo momento viene chiesto a tutti noi di essere persone che dimorano in Dio, occorre una vera conversione per non rischiare di diventare “ragionieri dello Spirito” e per aprirci così all’azione gratuita del Signore.

L’incontro si è snodato attraverso questionari che hanno realmente aiutato ad analizzare profondamente la nostra realtà di vita (famiglia, lavoro, amici, parrocchia, movimento..); l’analisi ha previsto un momento personale e un momento di confronto a due… un modo per saggiare la nostra effettiva autenticità. Abbiamo successivamente riflettuto sulla qualità delle nostre relazioni perché è noto che la relazione è l’impresa più ardua della nostra vita perché richiede di mettersi in gioco in modo autentico. La relazione con Gesù è stato il momento centrale dell’esperienza, abbiamo così vissuto l’adorazione eucaristica comunitaria lasciandoci guidare dalle stesse espressioni che padre Guglielmo adottava per rivolgersi a Gesù.

Dopo un ampio e gioioso momento conviviale, la parte pomeridiana dell’incontro ha orientato la nostra attenzione su come stiamo vivendo oggi la realtà di Movimento a Salerno cercando di individuare gli aspetti da migliorare.

Siamo stati aiutati in questa riflessione dall’identikit dell’operatore pastorale del cardinale Martini che si realizza attraverso quattro passaggi fondamentali: vita interiore, laicità vissuta, tessitura paziente della vita della comunità e fraternità autentica. Solo così potremo rivitalizzare l’entusiasmo e l’amore per il carisma che diventa vita e servizio.

Nella celebrazione eucaristica che ha concluso l’incontro abbiamo offerto al Signore la nostra realtà e il nostro impegno ringraziandolo per la Sua presenza che dona nuova linfa al cammino intrapreso.

 

Franco Contino