GLI “EUNUCHI” DI DIO; Appunto di un seminarista alla vigilia di emettere la promessa di celibato

Gli Apostoli rimasero stupiti e interdetti quando Gesù parlò della legge della indissolubilità matrimoniale. Allora è meglio non sposare! Ma chi può affrontare il rischio di una solitudine assoluta: senza una compagna, né dei figli propri? Chi può rinunciare ad un focolare e alla gioia della intimità domestica?

Gli apostoli non si posero il problema, ma Gesù volle risolverlo ugualmente.     Ci sono delle creature – ed Egli li chiama “gli eunuchi per il regno dei cieli” – che hanno da Dio la chiamata e la grazia di affrontare un tale sacrificio con i rischi conseguenti.

        Sacrificio: ma fatto per amore, con la prospettiva di avere una più grande famiglia spirituale di figli generati nel sangue di Cristo. Rischio: perché nessuno è invulnerabile e solo la grazia di Dio, ottenuta dalla preghiera e dalla mortificazione, può dare la morale sicurezza del dominio delle innate tendenze naturali.

            Ma è proprio questo che Tu vuoi da me, Signore? Io sento che tu me lo chiedi e nulla io voglio rifiutarti. Ma stammi tu accanto, Signore, lungo tutti i passi della mia vita.

 

                                                                 da “Il Massimalismo”, n. 12, luglio-agosto 1989