Trovare la strada giusta, quella che il Signore oggi chiede alla sua Chiesa

Il 3 ottobre si è tenuta la prima giornata del Sinodo indetto da Papa Francesco su I giovani, la fede e il discernimento vocazionale.

Il Papa, nell’omelia della S. Messa di apertura, ha rivolto un chiaro invito ai 267 Vescovi che fino al 28 ottobre saranno impegnati in Vaticano: restare uniti in questo cammino che possa «allargare orizzonti, dilatare il cuore e trasformare quelle strutture che oggi ci paralizzano, ci separano e ci allontanano dai giovani, lasciandoli esposti alle intemperie e orfani di una comunità di fede che li sostenga, di un orizzonte di senso e di vita».

Oggi i ragazzi sono sempre più esposti a situazioni di precarietà, di disagio, di violenza e di esclusione. Sono proprio queste le condizioni che il Santo Padre ha deciso di affrontare, ribadendo la necessità di abbandonare il conformismo del “si è sempre fatto così”, per usare le parole pronunciate dallo stesso Papa Francesco.

I giovani non vanno lasciati soli, anzi, devono essere accompagnati con dedizione, intelligenza ed entusiasmo. Non devono essere portati a vedere la Chiesa come un’istituzione a sé stante, disinteressata ai problemi terreni del mondo e dei ragazzi in particolare.

Sognare insieme, ha detto il Papa; cercare non l’interesse proprio, ma anche quello degli altri; mettersi in ascolto gli uni degli altri per trovare la giusta strada, quella che il Signore oggi chiede alla sua Chiesa.

Il Santo Padre ha poi concluso l’omelia richiamando alla memoria le parole pronunciate da Paolo VI nel 1965, al termine del Concilio Vaticano II. Per quattro anni la Chiesa lavorò per ringiovanire il proprio volto e per rischiarare l’avvenire dei giovani. Anche allora, infatti, il Papa concluse i lavori con un messaggio rivolto ai giovani, con parole che Papa Francesco ha fatto proprie e che esprimono al meglio l’augurio più sincero:

«Lottate contro ogni egoismo. Rifiutate di dare libero corso agli istinti della violenza e dell’odio […]. Siate generosi, puri, rispettosi, sinceri. E costruite nell’entusiasmo un mondo migliore di quello attuale!».

 

 

Claudia Torrisi