Wireless Fidelity ovvero Fedeltà Senza Fili

Sabato 19 gennaio un popolo allegro ed ordinato si è ritrovato nella Basilica di San Giovanni in Laterano, la chiesa madre di tutte le chiese, per il Primo Capitolo Generale del Monastero WiFi, un fantastico cocktail di preghiera, formazione spirituale e fraternità.

Un esercito di duemila anime accorse da tutta Italia per immergersi in un clima celestiale, conoscersi e toccare con mano ciò che le accomuna: la ricerca dell’OLTRE.

La Basilica brulicava di persone di tutte le età, donne e uomini, sposati e singoli, tutti desiderosi di un “upgrade spirituale”. E così ciascuno di noi si è visto regalare parole straordinarie sia durante le catechesi (rigorosamente differenziate per genere) sia nel corso della messa e dell’adorazione (la più silenziosa cui abbiamo mai partecipato) ed è tornato a casa con una carica da far esplodere nei propri ambienti di vita, nella certezza di essere Figli amati, chiamati ad una Santità feriale e gioiosa.

 

Servo di Dio Guglielmo Giaquinta
Servo di Dio Guglielmo Giaquinta

Sì, sebbene non troppo sbandierata, la Santità è stata la vera protagonista della giornata!

La riscoperta di un desiderio autentico di profondità, di quel “di più” che tanto era caro a Padre Guglielmo...

Abbiamo risposto all’invito di farci monaci e monache in famiglia: le donne, con suor Fulvia Sieni, sono state chiamate a custodire la clausura del proprio matrimonio e a percorrere il perimetro del proprio chiostro senza cedere alla tentazione di fuggire; gli uomini, con padre Maurizio Botta, sono stati energicamente invitati ad offrire a Cristo, come pane da consacrare, il sacrificio eroico dei doveri della vita quotidiana stando al proprio posto, in famiglia, accanto alla moglie con la consapevolezza che solo invocando la Grazia della Croce è possibile trovare forza, speranza e dare un senso ad una condizione che, altrimenti, è umanamente inaccettabile. Tutto questo alimentando la nostra vita spirituale con un ritmo ben cadenzato che ci aiuti a desintonizzarci dal nostro ego per raggiungere la parte più vera di noi stessi, come ci ha spiegato don Fabio Rosini durante l’omelia della S. Messa, studiando il magistero della Chiesa, meditando la Parola di Dio ed accettando la correzione che viene dai nostri compagni di viaggio, come ci ha esortato a fare padre Emidio Alessandrini e, soprattutto, adorando Gesù, nostro Signore, fino a divenire uno in Lui e far impallidire il demonio, come ci suggeriva don Pierangelo Pedretti.

I monaci pregano, studiano e lavorano, sono persone integrate, felici, feconde, amanti dell’ordine e nemiche della dispersione, grande pericolo per la vita interiore. E allora anche noi, monaci laici, siamo chiamati a coltivare tutte queste dimensioni, sostenuti dalle cinque colonne del monastero: Parola di Dio, Preghiera, Confessione, Eucarestia e Digiuno e confortati dalla presenza di tanti fratelli “connessi”.

Il buon Dio benedica il nostro proposito e di doni la forza del Suo Santo Spirito!

 

 

Gianni & Moira