In un attimo l'infinito

Questo libro è una biografia, racconta il percorso di fede e di santità portato avanti da una ragazza nell’ultimo periodo della sua vita, terminata precocemente all’età di 24 anni: Carlotta Nobile.

Gli autori sono Filomena Rizzo e Paolo Scarafoni (responsabili della pastorale universitaria di Benevento) i quali, dopo aver sentito parlare di Carlotta, hanno iniziato ad interessarsi e ad entusiasmarsi di fronte alla figura di una giovane donna che continua a coinvolgere e a restare viva nel ricordo di molte persone.

Come essi stessi dichiarano nella prefazione al libro: “Perché scrivere la biografia di Carlotta Nobile? Carlotta oggi interpella i giovani, il mondo degli artisti, in modo particolare dei musicisti, e il mondo dei malati. Carlotta rappresenta una speranza.”

 

Carlotta nasce a Roma il 20 dicembre 1988. La sua è una vita piena di bellezza, circondata fin da subito da arte e cultura. Si avvicina alla musica grazie alla mamma, diventa una violinista di ampia fama ma anche scrittrice e critica d’arte. Il suo grande talento la porta a vincere numerosi premi e concorsi fino a diventare, ancora giovanissima, direttore artistico dell’Accademia di Santa Sofia a Benevento.

La malattia, un melanoma estremamente aggressivo, la colpisce a soli 22 anni e la porta ad interrogarsi, a chiedersi “perché a me?”.

Questa domanda più che lecita e comprensibile, però, presto si capovolge e diventa “perché non a me?”. Carlotta, seppur ancora lontana dalla fede, inizia a maturare quella serenità e quella forza d’animo che la accompagneranno fino al suo ultimo respiro e che la spingeranno a perseverare nella scrittura, nella musica, nell’arte che era la sua vita e la sua più grande passione. Per questo motivo decide di aderire all’associazione “Donatori di musica”, con la quale suona nei reparti oncologici degli ospedali.

Nel marzo 2013 Carlotta ebbe una grave crisi cerebrale, venne ricoverata a Milano e al suo risveglio qualcosa cambiò; da quel momento ebbe inizio una profonda esperienza di fede, un evento che Carlotta stessa percepisce come un’illuminazione e che racconta nel suo blog come una “guarigione dell’anima”. Papa Francesco svolse poi un ruolo fondamentale e in una delle prime prediche dopo l’insediamento pronunciò delle parole che cambiarono la vita di Carlotta.

“Quando ho sentito papa Francesco che ha detto “A voi giovani affido la croce”, è cambiato tutto nella mia vita e da disperata sono diventata serena” dirà a don Giuseppe Trappolini, suo confessore.

Carlotta non riuscì a realizzare il suo desiderio di incontrare il papa: le sue condizioni si aggravarono e lei scelse di tornare a Benevento, dove sarebbe morta il 16 luglio 2016 circondata dall’amore della sua famiglia e non smettendo mai di ringraziare il Signore.

La storia di questa ragazza e della sua famiglia (papà Vittorio, mamma Adelina e Matteo, il fratello) mi ha toccato da vicino. Durante il Convegno nazionale del Movimento Pro Sanctitate, ho avuto la possibilità di collaborare alla realizzazione dell’“Officina di santità” che vedeva come protagonista proprio Carlotta. Parlare con Matteo e con i genitori mi ha donato tanto, un bagaglio che mi porterò dietro e che mi ha spinta a scrivere questa recensione proprio su di lei, sulla sua biografia, perché mi piacerebbe che tutti venissero in contatto con la sua storia: una storia piena di luce, di arte, di bellezza, di fede e di speranza.

 

“Io non so più neanche quanti centimetri di cicatrici chirurgiche ho. Ma li amo tutti, uno per uno, ogni centimetro di pelle incisa che non sarà mai più risanata. Sono questi i punti di innesto delle mie ali.”

“Cosa voglio di più?! Io sono fortunata!”

 

 

 

Claudia Torrisi