UN EVENTO TANTO ATTESO

Un sole invernale ci accompagna all’ingresso del Vicariato di Roma. Per fortuna l’Italia è in zona gialla. Convocati per questo giorno solenne, anche se in numero ristretto, partecipiamo come Famiglia Pro Sanctitate all’evento tanto atteso, quello del rito di chiusura dell'inchiesta diocesana sulla vita, le virtù eroiche e la fama di santità di Guglielmo Giaquinta, Vescovo e Fondatore. Percorriamo con il cuore in gola i grandi spazi del Vicariato, al primo piano ci accoglie la Sala degli Imperatori, adorna di bellissimi arazzi.

C’è tanto silenzio intorno e ci salutiamo quasi con pudore. Accanto al tavolo presidenziale, un tavolino su cui sono poste le scatole contenenti la copia originale e il “transunto” di tutta la documentazione raccolta. All’arrivo di Sua Eminenza Cardinale Angelo De Donatis, Vicario di Sua Santità, puntuale apre la seduta il Notaio dott. Marcello Terramani, a cui segue il giuramento della Postulatrice Marialuisa Pugliese. Lo scandire dell’Amen rende sacro e sancisce ogni giuramento.

Presiede, appunto, il Cardinale e presenziano Mons. Francesco Maria Tasciotti, delegato episcopale e giudice del processo, e don Giorgio Ciucci, Promotore di giustizia. Partecipano Sua Ecc. Mons. Gianfranco Girotti, membro della Congregazione delle Cause dei Santi, don Tonino Panfili, Vicario episcopale per la vita consacrata nella Diocesi di Roma, don Francesco Pesce, parroco della chiesa Santa Maria ai Monti, la parrocchia che custodisce le spoglie mortali del Servo di Dio.

 

L’Attore della Causa, Caterina Fava, guida la delegazione della famiglia Pro Sanctitate, presente con i rappresentanti dei suoi diversi rami: gli Apostolici Sodales, gli Animatori Sociali, le Oblate Apostoliche, il Movimento Pro Sanctitate.

Nel devoto silenzio di tutta l’assemblea viene effettuata la chiusura con ceralacca delle scatole che Marialuisa Pugliese, nominata “portitrice”, consegnerà nei giorni seguenti alla Congregazione delle Cause dei Santi, dove la Causa Giaquinta procederà nella sua fase cosiddetta Romana. 

 

Il Signor Cardinale, che aveva conosciuto personalmente il Fondatore e l’allora Sorella Maggiore delle Oblate Apostoliche, Giuliana Spigone, con tratto affabile e quasi con emozione, tratteggia il percorso umano e spirituale del Candidato. L’ascolto attento delle sue parole riporta alle nostre menti e al nostro cuore ricordi intensi e belle esperienze, esplodendo a conclusione in un gioioso applauso.

Terminiamo con la preghiera dell’Angelus, sentendo accanto a noi la dolcissima mamma della Fiducia. La seduta è sciolta e il nostro congedo è di grande fraternità. Ma anche con una rinnovata consapevolezza. La possibilità di seguire da parte di tutti la diretta streaming ci ha messo in una più ampia comunicazione e ci ha fatto sentire più forte la dimensione di universalità: ha “dilatato le nostre frontiere”, per usare l’espressione del nostro padre Fondatore, e ha rafforzato la nostra unità. 

Maria Mazzei