Terzo incontro della lettura dell’opera d’arte presso la sede dell’Associazione Parco del Sole.
Un intenso e ricco di suggestioni percorso artistico delineato dall'Arch. Maria Grazia Mitra nell'evento proposto da Pro Sanctitate Sicilia: "Luce per illuminare le genti"
Sono state descritte alcune opere di artisti straordinari fra i quali Rubens, Caravaggio, Bernini con precisione e passione tale da rendere "vive" le opere, suscitando, al termine, nel pubblico ricchi e interessanti spunti di riflessione alimentati anche dalle note musicali suonate al pianoforte da Claudia Costanzo
Un pomeriggio che ha "dato luce" ai partecipanti, come si addice tra l'altro alla chiesa di San Giovanni Decollato, sede dell’Associazione Parco del Sole, la cui missione è "portare luce" nella vita di tante bambine e tanti bambini del quartiere Albergheria di Palermo.
Incontro culturale mercoledì 3 gennaio alle 18.30 alla parrocchia di Santa Luisa De Marillac in via Franz Liszt a Palermo.
L’ Arch. Maria Grazia Mitra, docente di Storia dell’Arte presso il Liceo Artistico Arcangeli di Bologna, ci ha proposto una lettura guidata di opere scelte tra le varie iconografie del tema della Natività, secondo l'interpretazione degli artisti tra i più importanti dall'età Medievale al '600.
L'obiettivo della lettura delle opere è quello di scoprire come i vari artisti, nel tempo, hanno affrontato il tema sacro, per raccontare i sentimenti dei protagonisti secondo il loro personale convincimento o i desideri dei committenti e conoscere gli stili, le tecniche e le composizioni.
L’Accademia svedese che conferisce il premio Nobel, ha quest’anno deciso di premiare la poetessa statunitense Louise Gluck. La poetessa, nata a New York nel 1943 da genitori ebraico-ungheresi, insegna poesia all’università di Yale ed è poco conosciuta a livello internazionale.
Nella sua patria però è da sempre molto apprezzata tanto da ricevere in passato altri prestigiosi premi come il Premio Pulitzer per la poesia per la sua raccolta L’iris selvatico nel 1993, il titolo di poeta laureato degli Stati Uniti nel 2003 e il National Book Award per la poesia nel 2014.
18 regali è la storia di Elisa (interpretata da Vittoria Puccini) che, durante una gravidanza, scopre di avere un tumore allo stadio terminale. Il compagno Alessio (Edoardo Leo) inizialmente non riesce ad accettare la malattia della moglie ma poi, insieme, i due riescono a trovare la serenità e a pensare al futuro: la loro bambina, Anna.
Nel momento in cui realizza che non potrà veder crescere la propria figlia, che non potrà essere presente nelle sue tappe più importanti, Elisa decide di fare una lista e di comprare diciotto regali incaricando il marito di consegnarli ad Anna per ogni compleanno fino alla maggiore età.
Dopo un lungo salto temporale, ritroviamo Anna (interpretata da Benedetta Porcaroli) nel giorno del suo diciottesimo compleanno. La ragazza è triste, arrabbiata e scappa di casa, dalla festa che il padre le aveva come ogni anno organizzato. Nella fuga però, la ragazza viene investita; quando apre gli occhi, Anna vede proprio Elisa, la mamma che non ha mai potuto incontrare.
Questo libro è una biografia, racconta il percorso di fede e di santità portato avanti da una ragazza nell’ultimo periodo della sua vita, terminata precocemente all’età di 24 anni: Carlotta Nobile.
Gli autori sono Filomena Rizzo e Paolo Scarafoni (responsabili della pastorale universitaria di Benevento) i quali, dopo aver sentito parlare di Carlotta, hanno iniziato ad interessarsi e ad entusiasmarsi di fronte alla figura di una giovane donna che continua a coinvolgere e a restare viva nel ricordo di molte persone.
Come essi stessi dichiarano nella prefazione al libro: “Perché scrivere la biografia di Carlotta Nobile? Carlotta oggi interpella i giovani, il mondo degli artisti, in modo particolare dei musicisti, e il mondo dei malati. Carlotta rappresenta una speranza.”
“Solo cose belle”, film d’esordio del regista Kristian Gianfreda, è la storia di Benedetta, ragazza di sedici anni figlia del sindaco di un paesino dell’entroterra romagnolo. La tranquillità della comunità locale viene improvvisamente sconvolta dall’arrivo di una casa-famiglia composta da mamma e papà, figlio naturale, un extracomunitario appena sbarcato, una ex-prostituta e la sua bambina, un ex-carcerato e due ragazzi con gravi disabilità. Si tratta di una realtà molto dura da accettare per la gente del paesino diffidente nei confronti del “diverso”. Persino il prete, per nulla conservatore, si trova inizialmente spiazzato dai nuovi arrivati. Benedetta invece si affeziona velocemente, impara a capire le dinamiche che regolano una famiglia così sui generis e finisce anche per innamorarsi di Kevin, suo coetaneo e ospite della casa-famiglia.
“Solo cose belle nasce dalla lunga esperienza sul campo della Comunità Papa Giovanni XXIII fondata da don Oreste Benzi e delle tante case famiglia dell'Associazione, che da anni lavorano per diffondere i valori dell'inclusione sociale e per combattere l'emarginazione”: sono le parole del regista che ha tenuto anche a sottolineare la partecipazione attiva nel cast di persone che realmente vivono o hanno vissuto le stesse esperienze raccontate nel film.
Dopo una serie di pellicole di successo (Scusate se esisto!, Mamma o papa? e Come un gatto in tangenziale campioni di incassi), arriva il nuovo film di Paola Cortellesi, una commedia ricca di tematiche sociali e che si propone di risvegliare il Paese dal torpore.
Giovanna (Paola Cortellesi) è la protagonista della storia, una donna dalla vita apparentemente noiosa e ripetitiva ma che in realtà si rivela essere un’agente della Sicurezza Nazionale. La vita di Giovanna non è semplice dovendosi dividere tra la famiglia (con una madre e una figlia del tutto all’oscuro della vera professione della donna) e un lavoro che prevede come dogma l’anonimato.
Ad un certo punto, si riavvicina ai vecchi compagni del liceo che sembrano condurre delle vite appaganti fino a quando però non confessano di subire prepotenze da ricchi e cafoni sui rispettivi posti di lavoro.
È a questo punto che la protagonista capisce di non poter più restare a guardare, di non poter più chiudere gli occhi davanti al degrado che si sperimenta quotidianamente nella società attuale (significativa la scena iniziale in cui la protagonista al mattino affronta rassegnata l’ingorgo delle auto, i parcheggi in doppia fila e la spazzatura buttata per terra).
Diego Barbera è un giovane autore emergente, 33 anni, torinese, giornalista e ora anche autore di questo romanzo profondo e toccante: “Ti scriverò prima del confine”.
La particolarità del libro è che tutti i nomi propri delle persone, dei luoghi o degli avvenimenti importanti non vengono esplicitati durante quasi tutto il corso della narrazione; vengono infatti usate delle metafore, delle perifrasi o addirittura degli asterischi con lo scopo di oscurare i nomi. Quasi come fossero un mistero, un tentativo di rimanere esterni a tali fatti e a tali persone perché, nel momento in cui vengono chiamate per nome, le cose assumono una loro identità, diventano reali e non si può più far finta che non esistano o che non siano successe.
Non chiamare le cose per nome per tenerle lontane è proprio l’intenzione di M***o, il protagonista del romanzo, che per il suo coraggio (o meglio, per la sua indifferenza verso il pericolo) si ritrova ricoverato in una prestigiosa clinica. Per gran parte della narrazione, il lettore non sa cosa sia accaduto al protagonista che si ostina, infatti, a chiamare ciò che gli è successo come “il Fatto”. L’unica con la quale è disposto a parlarne è Giulia, una ragazza che sta in quella clinica da tutta la vita e che, non per caso, è anche la sola ad essere chiamata per nome sin dall’inizio.
“Amore, tempo e morte. Queste tre cose mettono in contatto ogni singolo essere umano sulla Terra: desideriamo l’Amore, vorremmo avere più Tempo, temiamo la Morte”. Attorno a tali tre tematiche ruota questo film del 2016 che vede come protagonista Will Smith, già famoso per altri ruoli profondi ed emozionanti come in Sette anime o La ricerca della felicità.
Howard è un pubblicitario di New York che dopo aver perso tragicamente la figlia di sei anni cade in una profonda depressione: si rifiuta di accettare la realtà, si isola, ignora il suo lavoro e si separa dalla moglie. Ed è in questo momento di rabbia verso l’universo intero che Howard decide di scrivere delle lettere di sfida proprio ad Amore, Tempo e Morte. Passano gli anni, Howard continua a scrivere lettere e si ostina a non voler riprendere in mano la sua vita fino al punto da mandare in crisi l’agenzia pubblicitaria. Intervengono a questo punto i suoi amici, che in un disperato tentativo di riportare Howard alla realtà decidono di ingaggiare tre attori per impersonare proprio quei Tempo, Amore e Morte che ormai ossessionano la vita dell’amico.
Wonder: la meravigliosa storia di un bambino nato con una rara malattia che gli ha lasciato il viso irregolare in seguito a numerose operazioni di vitale importanza.
Dopo aver finito la scuola elementare con lezioni domestiche a cura della mamma stessa, il piccolo August deve iniziare le medie e affrontare le evidenti differenze rispetto agli altri bambini della sua età, i quali sanno spesso essere cattivi e intolleranti verso ciò che è “diverso”.
Sunset Limited è un romanzo in forma drammatica scritto da un autore di grande ingegno letterario e teatrale quale Cormac McCarthy (noto ai più per la vittoria del premio Pulitzer del 2007 con La Strada).
Ci troviamo nella cucina di una modesta casa di New York: sul tavolo una Bibbia, da un lato il padrone di casa, un uomo di colore, e dall'altro il suo ospite bianco.
I due protagonisti, nonché unici personaggi del breve romanzo, non hanno un nome ma sono semplicemente distinti come "Nero" e "Bianco".
“Romeo & Juliet”:
un grande classico del teatro di William Shakespeare, letto, visto e rivisitato in molte e diverse chiavi di interpretazione, è giunto quest’anno ad essere rappresentato al Garrick Theatre di Londra da parte della Kenneth Branagh theatre company. La compagnia, formata da attori teatrali di livello internazionale come Derek Jacobi e altri volti noti del cinema come Lily James e Richard Madden, è stata diretta da Kenneth Branagh, attore e regista candidato a vari Oscar e vincitore di numerosi premi internazionali.
Andrea Caschetto è un ragazzo di 26 ed è siciliano, di Ragusa per la precisione; non viene riconosciuto dal padre e cresce con la mamma, ma quando aveva solo 15 anni un tumore inizia a farsi largo nel suo cervello tanto da richiedere un’operazione pericolosa e invasiva.
L’intervento va bene e le cure funzionano ma rimangono alcuni disturbi collaterali: difficoltà di concentrazione e assenza di memoria. Andrea non riesce più a ricordare cosa fa, quello che dice, quello che studia e ciò comporta il forzato abbandono del programma di un ragazzino che sognava di studiare e di diventare magistrato…
La La Land è un film uscito nelle sale cinematografiche italiane il 26 gennaio 2017 ed ha una grande peculiarità: è quasi totalmente cantato e ballato!
Iniziamo dando qualche numero: fino ad ora la pellicola ideata e diretta dal regista Damien Chazelle vanta 7 Golden Globes vinti nella cerimonia che si è tenuta la scorsa settimana e anche 14 candidature all'Oscar (in passato solo capolavori cinematografici come Titanic avevano ricevuto lo stesso riconoscimento).
Partiamo da un cast di protagonisti di tutto rispetto, vale a dire i candidati a ricevere il premio dell'Academy Emma Stone e Ryan Gosling (il quale, oltre ad aver cantato e ballato in prima persona come la co-protagonista, ha anche imparato a suonare il pianoforte in soli tre mesi).
Pablo Neruda è stato un poeta e politico nato nel 1904 e vissuto in Cile fino alla morte nel 1973. Nonostante una vita politicamente travagliata a causa dell’aperta adesione al comunismo, Pablo Neruda è considerato uno dei più grandi poeti del XX secolo tanto da essere insignito nel 1971 del premio Nobel per la letteratura.
La poetica di Neruda è ricca di passioni: egli esprime tutto ciò che di romantico e di drammatico è presente nella vita e si ribella agli stereotipi, ai formalismi, ai sentimenti codificati della borghesia considerata corrotta e ipocrita. Questa ribellione all’esasperato formalismo dettato dalla società porta Neruda verso uno stile poetico in cui la personalità e le emozioni dell’autore emergono con forte intensità, quasi come se i suoi versi fossero scritti più che con l’inchiostro, con il sangue (cit. Federico Garcìa Lorca).
A volte ad alcuni autori capita di scrivere molte opere ma di raggiungere il successo e di essere ricordato anche solo per una dei quelle, magari neanche la più impegnativa.
Io credo che un autore di questo tipo possa benissimo essere innalzato nell'Olimpo dei grandi scrittori se, anche solo con quell'opera, è riuscito a guadagnarsi un posto negli album dei ricordi della letteratura e nei cuori dei lettori.
In questo momento sto pensando principalmente ad uno scrittore che si chiama Richard Bach, autore del best seller Il gabbiano Jonathan Livingston.
L'arte di essere fragili è il titolo del quarto romanzo scritto da Alessandro D'Avenia e uscito nelle nostre librerie lo scorso 31 ottobre.
Il protagonista di questo libro non è un personaggio creato dalla fantasia, bensì il celebre poeta 800-esco Giacomo Leopardi.
Leopardi spesso nelle ore scolastiche viene liquidato come un pessimista cosmico, brutto, malato e deriso dalla società; egli invece fu un uomo desideroso di vita, sempre alla ricerca dell'infinito e talmente convinto di ciò in cui credeva da continuare ad affermare la propria poesia anche quando le situazioni e le persone sembravano ostacolarlo.
Questa volta vorrei provare a parlare di un film (per di più tutto italiano) che mi è molto piaciuto e che personalmente trovo davvero ben fatto. Se Dio vuole è una pellicola del 2015 che, pur non essendo assolutamente impegnativa, tratta tematiche profonde nella forma della commedia; una commedia diversa dalle solite però perché rompe con i classici schemi all'italiana, i quali spesso rischiano di trasformarsi in caricature eccessive e, alla lunga, anche banali e fastidiose.
Marco Giallini interpreta Tommaso, un cardiochirurgo affermato e di ampie vedute che ha sempre appoggiato le scelte dei figli, Bianca e Andrea.
Ciò che inferno non è è il terzo libro pubblicato da Alessandro d'Avenia, professore e autore palermitano divenuto famoso grazie al suo primo romanzo, Bianca come il latte, rossa come il sangue, poi riprodotto anche a livello cinematografico.
Ciò che inferno non è ha per protagonista Federico, ragazzo di diciassette anni con le classiche domande di un adolescente che ancora non ha trovato tutte le sue risposte.
Leggere un bel libro per me significa fare un viaggio con la mente: entrare nel libro, vivere la storia che racconta, affezionarsi ai personaggi, condividere i loro sentimenti, gioire e piangere con loro. Alcuni libri più di altri lasciano qualcosa dentro, anche quelli che per la tematica possono destare perplessità. Anzi, personalmente credo che siano proprio questi i racconti che ti conquistano perché, più o meno consapevolmente, mettono in gioco anche i sentimenti più profondi nascosti; e puoi star certo che alla fine della lettura qualcosa in te sarà cambiato.